Un passato storico, un presente di successo e un futuro ancora più ambizioso. Tradizione e innovazione si fondono alla Icam, il cui nome fa rima da oltre sessant'anni con il miglior cioccolato.
E' un successo ormai mondiale quello dell’azienda fondata a Morbegno negli anni’40 da Silvio Agostoni, trasferitasi nel lontano 1946 a Lecco dove il fondatore insieme alla moglie e ai cognati Giancarlo e Urbano Vanini, avvia una piccola fabbrica per la produzione di cioccolato. L'idea è quella di portare in tutte le famiglie un bene allora considerato di lusso, producendo cioccolato di qualità ad un prezzo accessibile.
Dai suoi primi passi Icam ha percorso moltissima strada, sempre fedele all’idea originaria basata su quell’eccellenza produttiva che ora si rinnova grazie ad un nuovo e tecnologico stabilimento realizzato a Orsenigo, nel Comasco.
Non a caso il nostro viaggio alla scoperta dei segreti di quest’azienda parte a Lecco, a pochi passi dall'evocativo lago di Manzoniana memoria, nello storico stabilimento, dove ancora prosegue parte della produzione in attesa del trasferimento definitivo di tutte le linee di produzione a Orsenigo, dove la qualità della tecnologia, degli impianti di produzione, viene ulteriormente implementata con l'importante investimento messo in campo dalla famiglia Agostoni per il nuovo sito produttivo.
A Lecco ci accoglie l’Ing. Giovanni Agostoni, Direttore Commerciale dell’azienda, esponente della terza generazione della famiglia Agostoni-Vanini. La prima domanda è d’obbligo: come si fa a mantenere un livello produttivo di eccellenza, per oltre mezzo secolo?
“Credo che il nostro segreto stia nell'aver saputo mantenere negli anni i valori della nostra azienda, che poi sono quelli della nostra famiglia: passione, ricerca, selezione degli ingredienti, rispetto delle persone, valori che si traducono in nessun compromesso sulla qualità dei prodotti.
La gestione della filiera integrata ha fatto il resto: l'approvvigionamento del nostro cacao è diretto nei Paesi d'origine, ed è coniugato all'evoluzione tecnologica a livello di macchinari, ai processi produttivi e alla competenza del personale che ci ha da sempre contraddistinto. Le richieste dei nostri mercati di riferimento hanno raggiunto negli anni un livello di volumi e di eccellenza che tecnicamente, nello stabilimento di Lecco, non riuscivamo più a soddisfare: da qui la scelta di investire nel nuovo sito produttivo”. Per realizzare lo stabilimento di Orsenigo, Icam ha messo sul piatto oltre 60 milioni, circa la metà, conti alla mano, del fatturato annuo, ma la domanda sorge spontanea: a pochi chilometri da qui c'è la Svizzera, come mai Icam ha deciso di rimanere in Italia in un momento storico dove la delocalizzazione è di moda?
“Perchè, nonostante tutto, continuiamo a credere nel sistema italiano, risponde convinto Giovanni Agostoni. Certo, andare in Austria o in Svizzera sarebbe stato possibile, e avrebbe comportato numerosi vantaggi sia da un punto di vista finanziario che legislativo. Ma lascelta è stata quella di continuare a spingere quel cioccolato “Made in Italy” che anche all'estero è oggi sempre più apprezzato: questo nonostante una burocrazia italiana a tratti davvero inconcepibile. Ci abbiamo messo cuore, coraggio e un pizzico di follia, ma il risultato è ora finalmente sotto gli occhi di tutti: lo stabilimento di Orsenigo è universalmente riconosciuto da clienti, fornitori e competitor come un vero gioiello”.
Icam ha dato ulteriore impulso allo sviluppo dell’eccezionale know-how produttivo:
“Compriamo il cacao di miglior qualità dall’America Latina e da regioni selezionate dell’Africa, in particolare da Ecuador, Repubblica Dominicana, Perù e Uganda.
Da sempre crediamo fermamente che il nostro sviluppo debba essere accompagnato dalla crescita dei nostri fornitori di cacao: dobbiamo considerare che la materia prima proviene da paesi dove le situazioni di povertà locale lasciano spazio a proposte di condizioni economiche di grande squilibrio. Noi crediamo invece nel valore di instaurare un rapporto paritario e abbiamo progressivamente supportato le popolazioni nell’implementare le migliori tecniche di coltivazione e lavorazione possibili: questo ha permesso in numerose piantagioni di innalzare progressivamente la qualità del cacao coltivato e lavorato, consentendo ad agricoltori e cooperative di vendere la materia prima ad un prezzo anche superiore a quello di borsa per la maggiore qualità, nonché una resa più elevata. Questo ovviamente ha consentito un miglioramento delle condizioni economico/sociali a livello globale.
Anche in Africa abbiamo applicato il nostro modello di collaborazione, creando una struttura dove già la fase di essiccazione viene realizzata da nostro personale: a questo punto, paradossalmente, ci manca solo di coltivare direttamente la pianta. Quello che va sottolineato è che per il progetto ugandese abbiamo trasferito le conoscenze e le competenze dell’esperienza dominicana con momenti di formazione e condivisione tra i coltivatori in Africa e in Repubblica Dominicana, per illustrare ai nuovi collaboratori i segreti della filiera”. Non è certo la prima volta che anche noi, in redazione, riceviamo lettere da operatori del cacao di Perù ed Ecuador che ci segnalano come il vostro “modus operandi” si distingua nettamente dagli altri protagonisti internazionali.
La gestione di filiera integrata di Icam è basata su un approccio sostenibile, che porta risultati su più fronti: qualità del cacao, sviluppo economico/sociale dei coltivatori e trasparenza nei confronti del consumatore: “Poter arrivare a dire non solo da quale nazione e coltivazione arriva il cacao, ma anche individuare da quale piantagione proviene il nostro cioccolato, in un mondo dove il consumatore vuole sempre maggiore trasparenza, è qualcosa che riempie di soddisfazione, continua il nostro interlocutore.
“Con il nostro sistema di certificazioni internazionali, che ci consente di portare i nostri prodotti in tutto il mondo, abbiamo contribuito a dimostrare che il cioccolato può essere contemporaneamente buono e rispettoso delle persone: un approccio, questo, sempre più apprezzato dal mercato italiano e particolarmente sentito da quello internazionale.
L'export in casa Icam vale il 50% del fatturato, con un'importante quota di volumi globali che arriva dalla Linea Professionale, quella dedicata ai laboratori di gelateria, pasticceria e cioccolateria: “con numeri in netta crescita” aggiunge Agostoni.
Icam con la sua Linea Professionale è infatti nota per fornire una delle più ampie gamme di prodotti in termini di utilizzo, sia in gelateria che in pasticceria.
“Per noi, in particolare, il mondo del dolce freddo è un canale ricco di interesse e di potenzialità, l’uso del cioccolato nel mondo della gelateria ha avuto negli ultimi anni un picco fortissimo, da qui la scelta di focalizzare in un catalogo dedicato, le proposte più indicate per qualificare il gelato al cacao e al cioccolato.
La nostra linea, pur focalizzata sul cacao e i suoi derivati è ampia e varia: si va dalla pasta di cacao ad un’ampia scelta di polveri e coperture di cioccolato, fi
no alla “Igloo”, un nuovo prodotto per ricoprire i gelati su stecco con vero cioccolato, che garantisce quindi maggiore qualità e naturalezza rispetto ad altre proposte disponibili sul mercato.
Un altro aspetto che ci caratterizza e su cui puntiamo in gelateria è il biologico: qui la sensibilità è più sviluppata rispetto ad altri settori.
Nel complesso, siamo quindi in grado di rispondere a tutti i professionisti che puntano a un gelato buono, sano e soprattutto con ingredienti di primissima qualità”.
E’ tempo di continuare il nostro viaggio fino a Orsenigo, alla scoperta di quel prezioso gioiello che è la nuova “fabbrica del cioccolato” Icam. Qui l’attenzione al minimo dettaglio palesa la volontà di una famiglia nel realizzare qualcosa di unico per garantire alla propria clientela mondiale una cosa semplicissima: il meglio.
Non stupiscono quindi il magazzino per l’approvvigionamento del cacao realizzato in un edificio separato dalla produzione, per garantirne la completa igiene, o i listelli dei gradini della scala principale ricavati dalle diverse essenze delle piante delle zone equatoriali dove si coltiva il cacao.
Entrare nella zona produttiva è un po' tornare bambini, riscoprendo un mondo fatto non solo di profumi e di bontà, ma di eccellenza tecnologica. Qui vengono realizzate oltre tremila ricette di prodotti finiti, di cui più di 100 di copertura fondente, 80 al latte, 25 di cioccolato bianco, 11 di gianduia: Icam produce 120 tonnellate di cioccolato al giorno, il tutto monitorato grammo dopo grammo, bit dopo bit, da sofisticatissimi sistemi a controllo integrato, realizzati appositamente dalla Siemens, per governare la piena automatizzazione, e per assicurare la supervisione completa di tutto il processo e la completa tracciabilità di tutto il ciclo produttivo. Un'alta specializzazione quella del nuovo stabilimento che scopriamo grazie ad una guida d'eccezione: il Dott. Antonio Agostoni, Direttore Qualità-Tecnologia-Ricerca e Sviluppo.
E' lui ad accompagnarci in questo dolcissimo viaggio, mostrandoci per prima cosa l'incredibile tecnologia con cui viene monitorata tutta la produzione in tempo reale: “Oltre a una tracciabilità di prodotto senza eguali al mondo, riusciamo ad avere un controllo totale di quanto accade in azienda - ci spiega - una particolarità, questa, che ci viene riconosciuta da tutti i nostri clienti sparsi nel mondo che negli ultimi tempi abbiamo invitato qui a Orsenigo.
Nel nostro stabilimento tutto è verificabile in tempo reale e ogni singola scelta di tecnologia è stata percorsa interamente al fine di garantire il massimo livello produttivo possibile: siamo infatti in grado di intervenire in ogni fase produttiva per monitorare e testare il prodotto finito o semilavorato. Un'eccellenza produttiva che sta aprendo nuovi mercati alla azienda è la Linea Professionale che sta ottenendo un enorme successo, apprezzata da gelatieri, pasticceri e cioccolatieri in tutta Italia e in tutto il mondo. Lo stabilimento di Orsenigo (50 mila metri quadrati, con una capacità produttiva annua di 30 mila tonnellate di cioccolato realizzate da 350 dipendenti) si trasforma da gioiello a vera e propria vetrina; Icam ha saputo essere lungimirante, credendo nell'Italia e nell'innovazione, puntando su un'internazionalizzazione sin dall'origine della propria filiera.
Ne ha giovato il fatturato, aumentato di un terzo negli ultimi 5 anni, con ottime prospettive per un futuro che sembra destinato ad essere sempre più dolce.
Goccia dopo goccia, Icam è cresciuta fino a diventare un leader mondiale nel mondo del cioccolato, con un domani già pronto per essere affidato alla storia dell'economia alimentare italiana e mondiale.